Single Malt Scotch Whisky distillato nel 1982, invecchiato 35 anni in un mix di botti: refill americana di tipo hogshead, rovere americana di tipo butt e rovere europea sempre di tipo butt.
Lo Scotch Whisky Single Malt Isle of Jura 1988 "23 anni" fa parte della collezione "The Last Fetish" di Moon Import. Si tratta di un whisky single malt torbato e iodato, distillato nel 1988 nell'omonima isola della Scozia occidentale, a nord-est della famosa isola di Islay. E' stato poi imbottigliato e distribuito da Moon Import, dopo un invecchiamento di...
Lo Scotch Whisky Single Grain Caledonian 1965 "46 anni" fa parte della collezione "The Last Fetish" di Moon Import. Si tratta di un whisky distillato nel 1965 da un'unica distilleria scozzese, Caledonian. E' stato poi imbottigliato e distribuito da Moon Import, dopo una maturazione di 46 anni in botte.
Lo Scotch Whisky Single Malt Tamdhu Sherry Wood 1988 "23 anni" fa parte della collezione "The Last Fetish" di Moon Import. Si tratta di un whisky single malt distillato nel 1988 dalla distilleria Tamdhu in Scozia. E' stato poi imbottigliato e distribuito da Moon Import, dopo aver maturato per 23 anni in botti precedentemente utilizzate per la produzione...
Questo eccellente Glen Garioch 21 anni The Last Fetish è stato distillato nelle Highlands scozzesi nel 1990 e maturato in un unico botte di hogshead prima di essere imbottigliato da un imbottigliatore indipendente, Moon Import, nel 2011. È un'espressione fantastica che ha molto da esplorare e con solo 354 bottiglie create, difficile da trovare sul mercato...
Whisky pluripremiato di casa Talisker, il 18 Years Old incarna in maniera referenziale le caratteristiche della distilleria e offre al contempo un'esperienza sensoriale molto complessa.
Per le sue uscite speciali 2020, Diageo ha imbottigliato un single malt di 21 con poco più di 7000 bottiglie. Finito in botti stagionate allo sherry Pedro Ximénez e Oloroso, questa espressione mantiene la classica carnosità di Mortlach, anche se le note fruttate qui spiccano brillantemente.
Single Malt Scotch Whisky invecchiato per più di 30 anni in botti di rovere americano. Il “Port Askaig 30 Y.O.” di Speciality Drinks si presenta come un eccellente miscela torbata di una singola distilleria (segreta) di Islay. Grazie al suo profilo armonico, complesso e bilanciato, offre un'esperienza intensa e appagante a tutti gli amanti del Whisky...
La collezione Special Releases comprende alcuni dei più rari e antichi whisky di distillerie classiche, meno conosciute e spesso chiuse. Ogni whisky all’interno della gamma offre sapori complessi di altissima qualità, che rappresentano un frammento della storia del whisky scozzese.
Una speciale release di 25 anni da Aultmore con il classico carattere degli Scotch whisky dello Speyside. L'acqua del bacino di Auchenderran e Rye Riggs Burn. Un prodotto raro e rinvigorito dal grande affinamento questo single malt che ricorre solitamente nei blended della Dewar.
Selezione e miscelazione di 3 prestigiosi Single Malt, invecchiati tra 11 e 20 anni in botti di rovere tradizionali e in botti di Sherry
Ottenuto dall'assemblaggio di Whisky maturati per almeno 12 anni in botti di rovere ex-Sherry.
Islay Single Malt Scotch Whisky 1998, imbottigliata nel 2015, dalla distilleria Caol Ila.
Qusta versione 16 anni è un assemblaggio di whisky invecchiati in fusti di bourbon e di sherry. Prende il posto del mitico 15 anni. E' un whisky potente, vivace e decisamente torbato.
Lo Scotch Whisky Single Grain North British 1962 "49 anni" fa parte della collezione "The Last Fetish" di Moon Import. Si tratta di un whisky distillato nel 1962 da un'unica distilleria scozzese, North British. E' stato poi imbottigliato e distribuito da Moon Import, dopo una maturazione di 49 anni in botte.
Il whisky Springbank Lawless 1993 22 anni fa parte della selezione 35th Anniversary di Moon Import. Single malt distillato nel 1993 da Springbank, una delle distillerie di riferimento nella cittadina di Campbeltown. E’ stato poi imbottigliato nel 2015 da Moon Import.
Un'edizione unica ed irripetibile, il Jack Daniel's Sinatra Select è un omaggio ai 100 anni di uno più grandi personaggi della storia americana "The Voice", Frank Sinatra.
Figlio di una Scozia che non ritornerà, frutto di una distilleria chiusa da più di vent'anni, fa rimpiangere di non poterne avere una disponibilità di barili maggiore. Un whisky che entusiasma per la sua simmetria, completezza e sostanza.
L’affascinante terroir della Scozia rivive attraverso il racconto dei suoi prodotti più rappresentativi e iconici, come questo Highland Single Malt Scotch Whisky 1997, selezionato da Samaroli fra le mura della distilleria Clynelish e imbottigliato nel Giugno del 2016.
L'Highland Single Grain Scotch Whisky della Invergordon ha raggiunto uno stato di assoluta eccellenza grazie a tre decadi di invecchiamento. È un distillato che fa innamorare e aiuta a comprendere quanto anche ogni più piccola scelta produttiva possa contribuire a rendere unico un prodotto. Intrigante e poliedrico, ha un retrogusto appagante e delizioso.
Un’etichetta che ci impiega poco a conquistare tutti i sensi, a partire dalla vista, grazie al colore dorato leggermente ambrato. Samaroli seleziona questo Speyside Single Malt Scotch Whisky da una distillazione avvenuta nel 1997 fra le mura della Mortlach, e provvede a imbottigliarlo nell’estate del 2016.
Il whisky, secondo la grafia scozzese, o whiskey, secondo quella irlandese, è un celebre distillato ottenuto attraverso la fermentazione di vari cereali, come l’orzo, successivamente affinato in botti di legno.
Sulle origini della produzione di whisky esiste ancora oggi una disputa aperta fra Scozia e Irla...
Il whisky, secondo la grafia scozzese, o whiskey, secondo quella irlandese, è un celebre distillato ottenuto attraverso la fermentazione di vari cereali, come l’orzo, successivamente affinato in botti di legno.
Sulle origini della produzione di whisky esiste ancora oggi una disputa aperta fra Scozia e Irlanda. Il primo riferimento tangibile al whisky risale al 1494, in un documento di origine scozzese. Le tecniche di distillazione, tuttavia, erano conosciute già da lungo tempo. Alcuni, pur senza attestazioni in tal senso, fanno risalire la tecnica di produzione del whisky a San Patrizio, vescovo irlandese. La disputa ha fatto sì che anche la grafia assumesse forme diverse. Come detto, con il termine whisky si fa riferimento ai distillati prodotti in Scozia. Anzi, secondo accordi internazionali, solo quelli prodotti all’ombra di Edimburgo possono essere definiti scotch whisky. Per quanto riguarda i distillati irlandesi, invece, questi prendono il nome di whiskey. Secondo gli stessi accordi internazionali, i distillati di Dublino possono essere definiti whiskey irlandese.
I whiskies, tuttavia, sono prodotti anche negli Stati Uniti d’America. Anzi, proprio qui, la produzione del cosiddetto bourbon ha rappresentato un’importante pagina della storia. Con il Proibizionismo, e dunque il divieto di produrre alcolici, si aprì una lunga lotta fra lo stato e gruppi di criminali che continuarono a produrre comunque il whisky. Fra questi, forse uno fra i più noti, fu Al Capone. Al termine del divieto,i produttori americani poterono riprendere la normale produzione, alla luce del sole.
La produzione whisky prevede davvero pochi ingredienti di base: acqua, cereali e lievito. Ovviamente, la scelta di questi tre prodotti, della quantità e della qualità di ciascuno, determinano la qualità finale del prodotto.
L’acqua, che a tutti gli effetti rappresenta l’ingrediente principale di un whisky, è forse una delle scelte più importanti. A seconda delle proprietà chimiche di questa, il whisky finirà per avere caratteristiche differenti. Secondo i produttori della Scozia, dove l’acqua è più dolce e povera di sali minerali, è importante che questa non vada a modificare il sapore dello scotch whisky. Al contrario, i produttori dell’Irlanda, dove l’acqua è più dura e ricca di sali minerali, ritengono che questi conferiscano ai lieviti maggiore forza per la fermentazione dell’irish whisky. Infine, i produttori degli Stati Uniti d’America si prediligono acque con alto contenuto di calcio per la produzione di bourbon. Vista questa grande attenzione verso la composizione chimica dell’acqua, non è un caso, che molti produttori di whisky finiscano col comprare la sorgente da cui prelevano. Solo in questo modo si assicurano di preservare le proprietà organolettiche del proprio prodotto.
I whisky, a seconda del numero di cereali impiegati per la loro produzione, si suddividono in whisky single malt e whisky blended. Nel primo caso si usa prevalentemente l’orzo, mentre nei blended si possono utilizzare diverse varietà di cereali mescolati: orzo, mais, segale, frumento. Per quanto riguarda l’orzo si utilizza per lo più l’orzo di origine scozzese, ritenuto il cereale migliore per la produzione del whisky scotch. Il suo impiego conferisce al whisky sentori di malto, cereali, crema e nocciole. Per quanto riguarda il mais, invece, questo è impiegato principalmente nella produzione dei whisky americani. Il bourbon, per esempio, è ottenuto con una miscela in cui è presente almeno il 51% di mais. La sua presenza conferisce al distillato sentori dolci e speziati. Il frumento, invece, viene utilizzato per alcune tipologie di whisky, come il grain whisky. A questo conferisce sentori dolci e note di miele.
I lieviti rappresentano il segreto di ogni produttore di whisky. La loro selezione, ritenuta fondamentale per ottenere un prodotto dalle caratteristiche volute, è attentamente seguita in laboratorio. Solitamente i lieviti impiegati nel whisky derivano da quelli della birra, ma la selezione è così varia che risulta difficile individuare i blend esatti.
Come visto, la scelta delle materie prime per la produzione del whisky è una materia molto vasta. Anche la produzione lo è, ma le sue fasi sono pressoché standardizzate ovunque. Essenzialmente, il whisky viene ottenuto con le fasi di: maltaggio, infusione, fermentazione, distillazione e maturazione.
Con il termine maltaggio, dall’inglese malting, si intende la macerazione del cereale. Solitamente, visto il costo elevato dell’operazione, il maltaggio viene eseguito solo sull’orzo in virtù delle sue caratteristiche. Qualsiasi sia il cereale, questo viene posto in vasche di acqua a temperatura controllata, per un periodo più o meno lungo. Successivamente, il cereale viene estratto e posizionato in ambienti ad atmosfera controllata, per favorire il processo di germinazione. Questa fase può durare anche cinque o sei giorni, al termine dei quali il cereale viene spostato in forni ad aria calda per bloccare la germinazione. Termina così il maltaggio e si può passare all’infusione del malto.
Il cereale ormai maltato viene macinato grossolanamente e immerso nell’acqua calda. Per questa, come detto, ogni produttore di whiskey ha una propria fonte di acqua pura, che conferirà al prodotto finale un gusto specifico. Gli amidi solubili, a contatto con l’acqua, quindi si sciolgono consentendo la trasformazione di questi in zuccheri. Una volta separata la parte liquida da quella solida, si ottiene il mosto pronto per la fase di fermentazione.
Il mosto di whisky viene aggiunto a una soluzione di acqua e lieviti, appositamente selezionati, che favoriranno la fermentazione. Il tutto viene versato in appositi tini, che possono essere di legno, vetro cemento o acciaio, per dar luogo alla fermentazione. Questa potrà avere una durata che va dalle 48 alle 112 ore. A seconda del numero di ore impiegate per la fermentazione del mosto, si avrà una gradazione alcolica che può variare dai 6 ai 9 gradi alcolici.
Al termine della fermentazione del mosto di whisky arriva il momento della distillazione, secondo il metodo discontinuo. Questa fase è operata da un Mastro distillatore, che adopera un alambicco costruito appositamente per la distillazione di quel tipo di whisky. La distillazione viene operata due volte, al fine di ottenere il risultato voluto. Nella prima fase si raggiunge un grado alcolico fra i 22° e i 24°. La presenza di alcol metilico, velenoso per l’organismo umano, impone una seconda distillazione. Attraverso opportune tecniche di taglio del distillato, il Mastro distillatore ottiene esattamente il grado alcolico voluto, nonché il bouquet di sapori desiderato per il whisky. Terminata la distillazione del whisky, questo può finalmente passare alla maturazione.
L’ultima fase, prima dell’imbottigliamento del whisky, è la maturazione del whisky. In questa fase il distillato viene diluito con l’acqua di fonte. Il tutto viene versato in apposite botti di rovere. L’impiego di botti di legno, ricche di tannini, consente di conferire al distillato il caratteristico colore e i sentori che dovrà possedere alla fine il whisky. Poiché il legno è poroso e consente anche uno scambio con l’esterno, il distillato può evaporare leggermente lasciando la possibilità all’aria di penetrare. Questo contribuisce all’ossidazione del liquido, che quindi viene condizionato anche dall’ambiente circostante. La fase di maturazione, generalmente dura fino a tre anni. Tuttavia, il prodotto finale viene immesso sul mercato solamente quando l’esperto ritiene sia stato raggiunto il giusto grado di affinamento.
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