Ci troviamo nella parte orientale della Valle della Loira, nel villaggio di Saint-Andelain, a nord di Pouilly-sur-Loire: uno dei regni assoluti del sauvignon blanc, è qui soprannominato "blanc fumé", da cui discende la denominazione "Pouilly-Fumé". Didier Dagueneau è stato un personaggio virtuoso: discepolo di Henri Jayer, papà indiscusso della nuova viticoltura borgognona, le idee e le pratiche di Didier hanno ispirato viticoltori di tutto il mondo. "Tutto, in quest’uomo, era fuori dal comune" (scrisse Jacques Perrin di lui): dall'aspetto selvaggio, un modo di fare quasi sempre provocatorio e con un atteggiamento di infinita modestia e gratitudine nei confronti della vita, Didier era un convinto seguace della biodinamica e al tempo stesso aspro critico dei rigidi canoni imposti dalle certificazioni. Si è schierato senza mezzi termini contro le pratiche all'epoca diffuse a Pouilly-sur-Loire, dove i vignerons prediligevano Sauvignon di qualità media praticando basse densità per ceppo e raccolte meccanizzate. "Mi sforzo di curare il mio vigneto come fosse un’opera d’arte", affermava Didier. E i suoi Sauvignon lo sono. Vini che vanno oltre al donar piacere: vini intrisi di lirismo e di fascino, capaci di leggere meravigliosamente i vari terreni di Saint-Andelain e in grado di donare emozioni che fanno vibrare i sensi umani. Morto prematuramente all'età di 52 anni, il 17 settembre 2008, da allora gli 11,5 ettari sono gestiti con il medesimo spirito dal figlio Louis-Benjamin con l'aiuto della sorella Charlotte.
Il Pouilly-Fumé "Buisson Renard" del Domaine Didier Dagueneau è un Sauvignon Blanc di invidiabile espressività, energia e misurato contrasto.
Il Pouilly-Fumé "Buisson Renard" del Domaine Didier Dagueneau è un Sauvignon Blanc di invidiabile espressività, energia e misurato contrasto.
Il Pouilly-Fumé "Buisson Renard" del Domaine Didier Dagueneau è un Sauvignon Blanc di invidiabile espressività, energia e misurato contrasto.
L'etichetta del Pouilly Fumé "Blanc Fumé de Pouilly" del Domaine Didier Dagueneau raffigura una composizione del musicista François Cristin, amico di Didier Dagueneau, ispirata ad una nota canzone del maestro Georges Brassens. Grande Sauvignon di notevole equilibrio ed irresistibile beva.
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