"Podere Il Carnasciale vanta una storia di successo ed eccellenza enologica, strettamente legata a quella del suo vino di punta: il Caberlot. I protagonisti di questa storia sono i tedeschi Wolf Rogosky, la moglie Bettina e l’enologo Peter Schilling: nei primi anni ’80 Wolf assaggia un vino creato dall’enologo Vittorio Fiore, ottenuto da un vitigno unico, chiamato L32, e decide di impiantarlo nel suo Podere Il Carnasciale, appena comprato e interamente coperto da ulivi. Il vitigno L32 è un incrocio naturale e inspiegabile, rinvenuto in una vigna abbandonata nei Colli Euganei, nato dall’unione di Cabernet Franc e Merlot. Wolf lo battezza subito ‘Caberlot’ e, nel 1985, ne pianta un clone tra i suoi uliveti. Le prime bottiglie nate da questo vitigno risalgono al 1988 e si impongono per la loro unicità e le loro caratteristiche sopraffine. Oggi Il Carnasciale vanta quasi 5 ettari di vigna di proprietà di Moritz Rogosky e della madre Bettina, assistiti dagli enologi Peter Schilling e Marco Maffei. In cantina il processo produttivo è condotto con estrema cura e guidato dalla ricerca della migliore espressione di questo vitigno unico a seconda dell’annata. Si producono ogni anno solo 3.500 bottiglie magnum di Caberlot, numerate a mano da Bettina. Si tratta di un vino unico e di grande struttura, dagli aromi speziati, vegetali e floreali e dal tannino morbido e intenso. Un Supertuscan ricercato dai collezionisti, venerato da tutti gli amanti dei grandi rossi toscani."
Tre fattori sono importanti per Il Caberlot: la varietà, il suo terroir, il lavoro nel vigneto. Il vitigno ‘Caberlot’ è stato scoperto nei primi anni Sessanta in un vecchio vigneto vicino a Padova.
Il Caberlot proviene dall’omonimo e quasi estinto vitigno, che vede il matrimonio genetico in un “ibrido naturale” fra Cabernet e Merlot individuato sui colli Euganei nei primi anni ‘60. Gli impianti di Caberlot risalgono al 1985 e la prima produzione del 1988.
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