Su Enoteca San Pietro è possibile trovare una ricca offerta di champagne delle migliori etichette in commercio. Lo champagne francese deve il suo nome alla regione della Champagne. Il suo inventore, il monaco benedettino Pierre Pérignon, si rese conto che aggiungendo zuccheri al vino imbottigliato, questo fermentava una seconda volta assumendo un sapore particolarmente gradevole. Le sperimentazioni di Dom Pérignon lo portarono a intuire che le uve migliori per produrre lo champagne risultavano essere quelle del pinot nero.

Come si produce lo champagne

Talvolta italianizzato come sciampagna, lo champagne è un vino spumante ottenuto attraverso il metodo classico. Sulle origini del metodo di produzione di questo particolare vino vi sono numerose versioni. L’inventore, o almeno colui che diede il maggiore impulso alla produzione di champagne, fu l’abate benedettino Dom Pierre Pérignon. Fu egli, infatti, a selezionare il Pinot noir quale miglior vitigno per la produzione dello champagne. Sempre a lui, poi, si deve l’utilizzo del tappo in sughero, e della relativa gabbietta, in luogo del tappo in legno di forma tronco-conica.

La vendemmia delle uve per la produzione dello champagne, come previsto dal disciplinare, avviene esclusivamente a mano. In particolare, i vitigni che possono essere adoperati per la produzione dello champagne, sono nove. Chardonnay, Pinot noir e Pinot meunier sono i principali. Pinot blanc, Petit meslier, Fromentau, Pinot gris, Enfumé e Arbanne, invece, sono i vitigni tradizionali.

La prima fermentazione dello champagne, detta fermentazione alcolica, è analoga a quella dei vini tradizionali. Questa fase si svolge all’interno di tini e, al termine, il vino viene imbottigliato. Prima di essere tappato, con tappi a corona, al vino si aggiungono lieviti selezionati e zuccheri, che favoriranno la seconda fermentazione. Durante questa, il vino sviluppa un residuo della fermentazione che viene detta feccia. Per eliminarla si inclina sempre più la bottiglia, fino a far arrivare la feccia direttamente a contatto con il tappo. A questo punto il collo della bottiglia viene repentinamente refrigerato, affinché la feccia si congeli. Quindi si stappa il vino e si effettua un rabbocco con una miscela di vini delle annate precedenti e zuccheri. Questa miscela conferirà le caratteristiche organolettiche finali dello champagne e, pertanto, ciascun produttore mantiene il segreto sulla sua composizione. Al termine, si applica il tappo in sughero per un’ultima fase di affinamento, prima della commercializzazione.

Tipi di champagne

I diversi tipi di champagne si distinguono essenzialmente per tre aspetti fondamentali: il colore, le uve e il dosaggio. Per quanto riguarda il colore dello champagne questo può assumere colore bianco o rosé. Nel secondo caso, lo champagne rosé si ottiene attraverso la miscelazione di vini bianchi e vini rosé. Per quanto riguarda le uve, avremo champagne blanc de blancs, se per la produzione vengono impiegate solo uve a bacca bianca, o champagne blanc de noir, nel caso di impiego di uve a bacca nera. Per quanto riguarda l’ultimo aspetto, il dosaggio, questo dipende dall’aggiunta finale di zuccheri e miscele di vini. A seconda questo, secondo il disciplinare, si potranno avere champagne pas dosé, extra brut, brut, extra dry, sec, demi sec oppure doux.

I migliori champagne

Nel corso del tempo, la produzione di champagne ha reso celebri alcune etichette di champagne. È il caso degli champagne Moët et Chandon, fra i più antichi e conosciuti champagne francesi. Anche gli champagne Laurent Perrier sono molto rinomati, in particolare per la cura maniacale riservata a ogni pianta. Molto conosciuti sono gli champagne Pommery, casa produttrice rinomata in particolare per l’invenzione, nel 1874, del primo champagne brut.

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